C’è chi li chiama rider, chi fattorini, persino chi li ha rinominati foody. In ogni caso si tratta di lavoratori digitali, una figura emersa ampiamente con l’esplosione del food delivery. Secondo la legge sono dei lavoratori autonomi, ma effettivamente si ritrovano a sottostare alle regole ed imposizioni delle compagnie di food delivery per cui lavorano. Ad esempio, non possono scegliere che mezzo utilizzare per le loro consegne e non hanno il supporto sufficiente per la manutenzione dei loro veicoli. Nonostante l’illusoria Carta dei Diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano, sono ancora pochi i punti d’incontro tra le piattaforme…