C’è chi li chiama rider, chi fattorini, persino chi li ha rinominati foody. In ogni caso si tratta di lavoratori digitali, una figura emersa ampiamente con l’esplosione del food delivery. Secondo la legge sono dei lavoratori autonomi, ma effettivamente si ritrovano a sottostare alle regole ed imposizioni delle compagnie di food delivery per cui lavorano. Ad esempio, non possono scegliere che mezzo utilizzare per le loro consegne e non hanno il supporto sufficiente per la manutenzione dei loro veicoli. Nonostante l’illusoria Carta dei Diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano, sono ancora pochi i punti d’incontro tra le piattaforme…
Just Eat e Deliveroo, grandi multinazionali del food delivery, risponderebbero sicuramente con una cifra che oscilla tra i 2 e i 4 euro a consegna. Perché è così che loro valutano il lavoro di un rider. Infatti, sono abituate a tener conto solo delle consegne che vengono correttamente portate a termine. Ma, in realtà, essere un rider significa molto ma molto di più. Una vita da rider Il troppo caldo, il troppo freddo, la terribile possibilità che si rompa il mezzo con cui consegnano. Sono tutti fattori trascurati dalle compagnie di food delivery nel momento in cui decidono di retribuire i loro fattorini con un semplice budget…
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso del digitale a tal punto da aver generato una vera e propria nuova economia che ha determinato la nascita di nuove forme di lavoro. Si tratta di lavoratori “digitali” di difficile collocazione nei poli del lavoro subordinato o autonomo. È il caso dei riders, fattorini, drivers che collaborano con piattaforme di food delivery, in teoria come lavoratori autonomi, però poi nell’effettivo si ritrovano a sottostare ad una condizione di subordinazione. Non sono loro a definire l’ammontare della paga, tantomeno le modalità di consegna. Ma voi che siete fattorini queste cose le…